Le tracce di “Alienation” furono registrate tra la fine del 1980 e i primi mesi del 1981 tra la Decca di Parigi e Saint Soupplet, in una villa acquistata da Claude Lemoine dove fu allestito l’iconico studio di registrazione Rockland Studios. In seno ad alcune scelte commerciali dell’allora casa discografica CGD, l’album fu completato in parte ma mai pubblicato. Due tracce furono integrate a “TT 3,14”, pubblicato nell’autunno del 1981: erano “Hypnotic Reality” e “King of the Universe”, poi completamente reincise. I nastri originali, dei 24 piste recuperati più di dieci anni fa in Francia, sono stati acquistati da Fabrice Quagliotti che ne ha curato il successivo restauro e missaggio. Oggi il lavoro è confezionato da una straordinaria copertina creata ad hoc da Victor Togliani.
Fabrice, dove era nascosto il master di questo album e chi lo ha trovato?
“Tutti i master li aveva Claude Lemoine, ne parlai con lui anni fa a Parigi. Ho dei ricordi dell’incisione di quei brani, era il periodo di ‘In The Air Tinight’ di Phil Collins. Questo è il tassello mancante della nostra discografia, quasi sostituisce ‘TT 3,14’. Si tratta di un album che celebra i 40 anni di storia dei Rockets”.
Era stato perso o non era in linea con quelle che producevate ai tempi?
“Non era stato pubblicato perché ai tempi era avanti come album. Se vengono ascoltate singolarmente, si intuisce che le tracce hanno qualcosa di davvero avanguardista. Il titolo, che mi piace molto, è stato pensato invece in questi ultimi mesi”.
È stato difficile intervenire in fase di mastering? Come avete riversato i nastri?
“Abbiamo usato una specie di forno per separare la pellicola. Abbiamo lavorato per mesi al restauro e al mastering io e Michele Violante e arrivare al prodotto finale non è stato facile. Ma siamo felici del risultato”.
Sono brani che i Rockets porteranno prossimamente in tournée?
“Salvo imprevisti, sì, perché quest’anno abbiamo fatto molto poco come date”.
A questo punto non si creerà una spaccatura tra fan che vogliono il vecchio stile e quello nuovo proposto negli ultimi tempi?
“Esiste una media del 10 per cento di fan integralista a cui non va mai bene nulla”.
Come verrà promosso l’album?
“Abbiamo deciso di non prendere nemmeno l’ufficio stampa. Siamo quasi soldout e all’ennesima ristampa di vinile e cd”.
Ora ci sono dei Rockets old skool, Rockets nuova era e il tuo progetto solistico: come farai a gestire tutto questo?
“I prossimi Rockets saranno live e si fermeranno con la discografia. Con la mia carriera solistica mi sento molto libero, posso cambiare rotta come e quando voglio”.